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lunedì 19 novembre 2012

Tutta la verità sui miei viaggi in solitaria

Amici carissimi,
viste le tante domande sui miei viaggi, ecco domande e risposte!
Versione da viaggio

Versione "occidentale"

1)VIAGGI DAVVERO DA SOLA?
Sì, assolutamente. Per me è una esigenza: sia per essere libera nei movimenti , sia per essere accolta senza problemi. A chi fa paura una donna sola?
E' anche un modo per mettermi alla prova, per sfidare le mie paure.La disciplina è la mia prima regola, insieme alla preparazione fisica. Per poter spogliarmi della mentalità occidentale , senza preconcetti. E per chi non credesse che viaggio sola: ho le prove e i testimoni che mi hanno incontrato lungo i miei cammini....
2)COME TI FINANZI?
Ho un lavoro primario da libera professionista che, incrociando le dita, mi permette di prendermi il tempo necessario e mi permette di autofinanziarmi. Non ho sponsor, pago tutto io per poter avere la libertà di movimento indispensabile.
3)HAI PAURA?
Ho sempre paura....Viaggiare, e uscire dai binari della mia quotidianità, mi immerge in un flusso di eventi spesso incontrollabili e soggetti ad ogni tipo di imprevisto.
4)COME ORGANIZZI I TUOI VIAGGI?
Normalmente dall'Italia prenoto solo il volo, e in alcuni casi il fuoristrada. Una buona cartina, e uno studio della zona e delle problematiche attraverso libri e internet, mi permette di avere una idea di come muovermi e dove andare, ma non ho mai un programma fisso: lo costruisco giorno per giorno. Alle volte parto per indagare su soprusi a popoli indigeni (pigmei, boscimani, etc) ma non sono mai sicura di riuscire a raggiungere lo scopo del mio viaggio.
5)CHE VITA FAI QUANDO SEI FUORI DA SOLA?DOVE DORMI?
Vita estremamente spartana. A letto presto, anche perchè in molti Paesi non è sicuro girare di notte; e la mattina amo vedere l'alba e mettermi in viaggio presto, anche per catturare fotografie inconsuete e momenti di vita più indiscreti. Dormo in preferenza in alberghi o ostelli, ma sempre modesti; ho il sacco a pelo pronto e in alcuni casi dormo in macchina. Anche il cibo è semplice ed economico.
6)QUANDO VIAGGI  FAI AMICIZIE? VAI A FESTE, VAI A BALLARE?
Faccio amicizie certo, ma sempre e solo con persone del luogo e preferibilmente con persone dei piccoli villaggi. Per me stare con persone semplici, e popoli indigeni, è una sensazione di estremo benessere e ritrovo in me stessa i valori veri della vita. Feste e balli? Non in senso occidentale. Non mi rilasso mai più di tanto , devo badare a me stessa. Ad esempio, non bevo mai alcolici quando sono in viaggio.
7)IL PROSSIMO VIAGGIO?
Sempre incrociando le dita, Nuova Guinea, in solitaria e fuoristrada. Vi sono molte tribù di popoli indigeni e voglio sapere di più sulla loro situazione. Non da turista, ma da attivista per i diritti umani dei popoli indigeni.
8)ALTRI PROGRAMMI?
Sto scrivendo il mio nuovo libro sui Crow e sugli  Indiani d'America. Un libro impegnativo, ma ricco di sorprese per chi ama questo popolo. Il mio sogno è di poter lavorare solo come scrittrice, amo comunicare attraverso le parole scritte ed avere la attenzione del lettore, è un rapporto molto speciale.

sabato 21 luglio 2012

Alaska: miniguida per viaggiatori di Raffaella Milandri



Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una realtà molto diversa dalla nostra. L'Alaska è l'ultima frontiera e , pur offrendo tutti gli agi moderni, richiede una buona organizzazione e molte precauzioni . Gli spazi da percorrere sono sterminati , i paesaggi sono mozzafiato ; e la natura è la padrona. Se il sogno di molti viaggiatori è quello di incontrare un grizzly o un orso polare, il grande rischio è di mettere a repentaglio non solo la propria vita  ma anche  quella di questi maestosi animali , che rischiano di essere abbattuti in caso di pericolo per l'uomo.  Per viaggiare in Alaska occorre recuperare i nostri sensi  primitivi e utilizzarli : udito, olfatto, vista.
Ecco la mia miniguida divisa per argomenti:
DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
DOVE DORMIRE
DOVE E COSA MANGIARE
ABBIGLIAMENTO
VACCINI E MEDICINE
SOLDI
GUIDE
FOTO
LINGUA
CLIMA
TELEFONO E INTERNET
DONNE SOLE

DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
Solo Anchorage offre una familiare visione di cittadina occidentale , con le sue strade innaffiate di impiegati con valigetta, e cosparse di negozi e locali. Più a nord, Faibanks già fa respirare l'aria della corsa all'oro  e del Grande Nord .   Alcune località sono raggiungibili solo via aerea, come Nome e Barrow, mentre per tutto il centro-sud, passando dal maestoso Denali National Park, poi giù fino alla penisola del Kenai , muoversi in auto è assolutamente consigliabile per potersi fermare in autonomia a osservare panorami unici o a curiosare nel negozio di un cercatore d'oro (come il mio caro amico John, reduce del Vietnam e ora raccoglitore di pepite) o ancora ad assaggiare la favolosa clam chowder (zuppa di molluschi) in un saloon per persone del posto. Ad Homer il paesaggio delle Isole Aleutine con i loro vulcani strappa “wow” a ripetizione, mentre a Seward una gita in barca tra ghiacciai, balene, orche e foche può costare 200 dollari al giorno ma li vale assolutamente tutti. Per andare nella zona a sud est, come la capitale Juneau , e Sitka, piena di angoli di Russia, occorre prendere vari traghetti o l'aereo.
Una sfida per gli automobilisti avventurosi è la Dalton Highway che porta  da Fairbanks fino a Prudhoe Bay: 700 km di strada sterrata fino all'Oceano Artico, costeggiando la Transalaska Pipeline . Un solo paesino di 13 abitanti a metà strada. E lungo la strada orsi, e caribù, e buoi muschiati , e volpi.....Attenzione: solo due agenzie di autonoleggio a Fairbanks procurano fuoristrada adatti al percorso. Tutte le altre compagnie vietano assolutamente la Dalton Highway e non danno copertura assicurativa. Un carro attrezzi può costare anche 10.000 dollari.

DOVE DORMIRE: in generale gli alberghi sono abbastanza costosi ed è difficile trovare sistemazioni al di sotto dei 100 dollari per notte, tranne in alcuni bed&breakfast a condotta familiare.  Se vi inoltrate a est di Fairbanks, vi sono posti per mangiare e/o dormire ogni 200/300 km.

DOVE E COSA MANGIARE:   bistecche e carne di selvaggina sono il piatto forte , insieme a pesce di fiume e di mare : l'Alaska è il paradiso dei cacciatori e dei pescatori.  I prezzi sono abbastanza alti nei ristoranti, ma andando per pub e saloon tutto è più abbordabile. Viste le lunghe distanze, se si viaggia in auto è bene portarsi sempre una scorta di acqua e bevande (attenzione non si possono tenere bevande alcoliche nell'auto, specialmente bottiglie aperte- la polizia può decidere di farvi passare una notte in guardina) e fare rifornimento in uno dei Wal Mart presenti nelle -poche – città.

ABBIGLIAMENTO: assolutamente pratico, e anche senza avventurarsi in sentieri o arrampicate, è opportuno avere dei buoni scarponi , pantaloni robusti e abbigliamento “a cipolla” , ovvero a strati. Mentre in estate si ha una escursione termica durante il giorno (la mattina presto la temperatura può essere sotto lo zero) e si può andare da -5°C a +20°C anche nel raggio di pochi chilometri, d'inverno si passa dal gelo esterno (fino ai -50°C sull'Oceano Artico) al caldo di locali e abitazioni. Canottiera, maglietta, maglione e poi gilet e giaccone, insieme a sciarpe e cappelli, vi renderanno un pochino goffi ma a prova di ogni temperatura. Quando sono andata sui ghiacci, a Barrow in maggio, faceva “caldo”: circa -20°C. Tre paia di pantaloni, tre maglie, due paia di guanti …. quando si è a due ore di slitta da qualsiasi cosa, è meglio premunirsi!

VACCINI E MEDICINE: quando si viaggia è preferibile essere previdenti in materia di salute, perciò  è fondamentale una buona assicurazione sanitaria. Gli Stati Uniti sono tristemente famosi per conti di medici e ospedali veramente salati. In Alaska però vi sono molte zone sperdute prive di assistenza sanitaria .Non serve nessun vaccino, ma una buona farmacia da viaggio (antibiotico, antipiretico, antidiarroico, sali minerali, etc) è fondamentale per viaggiare in autonomia. Importante un buon antizanzare in estate, e in caso di escursioni sui ghiacciai, insieme agli occhiali da sole, un buon collirio e una crema solare ad alta protezione.

SOLDI :  carta di credito indispensabile (anche per noleggiare l'auto) , il bancomat (ATM) può essere utile ma non funziona dappertutto per banche internazionali. Una buona scorta di dollari cash (contanti)  adeguatamente  riposta e suddivisa tra tasche, zaino etc è  raccomandata

GUIDE:  se non siete avventurieri provetti, è sempre meglio procurarvi una guida o una compagnia del posto per addentrarvi “into the wild”, per escursioni  fuori dal mondo civilizzato. Vi sono persone preparatissime che possono togliervi d'impaccio in ogni situazione.

FOTO: Chiedete SEMPRE il permesso prima di fare una foto , e rispettate la dignità delle persone.  L'Alaska è ottima per fotografare panorami e animali selvaggi-portate un buon obiettivo per foto a lunga distanza.

LINGUA: L’inglese è indispensabile per muoversi al di fuori di tour organizzati e per godersi una vacanza in piena autonomia.

CLIMA: Informatevi bene prima di scegliere il periodo del viaggio e la zona da visitare.  In generale, i mesi migliori vanno da giugno a fine agosto, il clima è mite, le giornate lunghe -al nord anche lunghissime- e si può andare pressochè ovunque, in parchi e sentieri.  

TELEFONO E INTERNET: Pur se qualche operatore telefonico italiano fa offerte convenienti , sappiate subito che la copertura in Alaska è estremamente rara, tranne nelle principali città. Se la permanenza è lunga, conviene fare un contratto con un operatore locale , oppure munitevi di carte internazionali prepagate (acquistabili in  molte stazioni di servizio ). Internet è molto diffuso, rete wireless  in alberghi  e internet point per ogni cittadina.

DONNE SOLE: Salvo le solite raccomandazioni sulla prudenza , l'Alaska è un luogo  ottimo per le viaggiatrici: la cavalleria  esiste ancora ed è proprio in questa area degli Stati Uniti. Cortesia e disponibilità  sono davvero diffuse in un paese dove la media di densità della popolazione è al di sotto di un abitante per chilometro quadrato.  E forse proprio per questo aiutarsi l'uno con l'altro è un imperativo.

Raffaella Milandri

sabato 23 giugno 2012

Tutti gli appelli di Raffaella Milandri



Una donna sola che viaggia da un capo all'altro del mondo.
Alla ricerca di popoli indigeni da salvare e cause da sostenere.
In condizioni disagiate, con estremo sacrificio e spesso in situazioni rischiose.
Dice Raffaella Milandri:
"Ogni volta torno dai miei viaggi con un carico doloroso di ingiustizie, e con la responsabilità e l'impegno di divulgare gli appelli che mi vengono affidati. Popoli pacifici soccombono davanti al dio denaro , alla mancanza di scrupoli, e vengono protetti meno degli animali"
Pubblichiamo qui un elenco degli ultimi appelli pubblicati da Raffaella Milandri, viaggiatrice solitaria, scrittrice, fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni:

ORISSA: nella zona di Nyiamgiri, una miniera di bauxite della Vedanta
distrugge un paradiso naturale, deporta la gente indigena dai villaggi, causa un inquinamento mortale per piante, animali e uomini:

http://www.youtube.com/watch?v=QA0Mi77QAMA

CAMERUN: il Popolo della Foresta, i Pigmei, è vittima di soprusi inimmaginabili ed è a richio di estinzione. L'appello umanitario è divulgato anche attraverso il libro "Io e i Pigmei". Un libro che apre gli occhi.

http://www.youtube.com/watch?v=5sHZgaTRPOY

ALASKA: tra i disastri del riscaldamento globale, la Shell inizia a trivellare
l'Oceano Artico alla ricerca di petrolio. Un possibile disastro mondiale annunciato.
Nell'appello pubblicato, un Innuit racconta cosa succede all'orso polare

http://www.youtube.com/watch?v=8DLBFHQF3JI

BOTSWANA: i Boscimani vengono deportati con la forza dalla loro terra ancestrale, il deserto del Kalahari, dove DeBeers sfrutta una ricchissima miniera di diamanti
Link all'articolo:

http://www.photographers.it/articolo/una-denuncia-in-solidarieta%E2%80%99-ai-boscimani-del-kalahari-e-ai-popoli-indigeni-e-tribali-442.html